domenica 25 ottobre 2009

Kiss: Sonic Boom

Dopo trentacinque anni carriera si possono nutrire molti sentimenti nei confronti dei Kiss: simpatia, nel peggiore dei casi; rispetto, che va anche oltre i gusti soggettivi; ammirazione, per uno dei gruppi che ha maggiormente segnato la storia di questa musica.

Ma “Sonic Boom”, l’ultima produzione in studio di Paul Stanley e soci, proprio non riesce a convincere, in nessun senso lo si voglia intendere. Undici brani dove si respira la stessa aria fritta, composta da ritornelli ammiccanti, assoli di chitarra sparsi un po’ ovunque, inclinazioni buone per la sigla di una ipotetica serie tv, qualche caduta di stile prossima al pop più commerciale, e commercializzabile, possibile.

I nostri sembrano aver definitivamente perso quel mordente, quella scintilla interpretativa che in questo lavoro può essere lontanamente rintracciata nei brani di maggior spessore: “Russian Roulette” e “I’am an Animal”, seppur buoni, da soli non bastano per strappare un applauso che non va oltre la circostanza.

Quello che sulla carta poteva essere un ritorno in grande stile, altro non è che uno scialbo riempitivo di una carriera che ha conosciuto ben altri significati. Ammettiamolo: la frutta è servita.

Nessun commento:

Posta un commento