sabato 27 giugno 2009

Massimo Barbiero: intervista

Nell'ambiente jazzistico si parla molto poco di Massimo Barbiero, malgrado la sua attività di percussionista e compositore abbia dato vita, in oltre venti anni di carriera, a due tra i progetti più intriganti e trasversali della Penisola, come Odwalla e Enten Eller, e una nutrita serie di collaborazioni e iniziative di vario genere.

leggi l'intervista su all about jazz italia http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=4001

Magic Malik Orchestra: Saoule

Quello prodotto dalla Magic Malik Orchestra è un jazz liquido, capace di lasciarsi plasmare dalle influenze e dalle derivazioni di vario genere, ma all'occorrenza anche di rimanere formalmente fedele a una propria coerenza, a una tradizione certa.

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Miles Okazaki: Generations

Squadra che vince non si cambia, o quasi. Miles Okazaki - chitarrista americano, classe '74, proveniente da una famiglia dedita alle arti visive - dopo il convincente debutto da leader intitolato Mirror dà alle stampe Generations, registrato in un'unica take e ideale prosecuzione del suo discorso compositivo che unisce tecnica, fantasia e intraprendenza.
leggi la recensione su all about jazz italia http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=4016

martedì 16 giugno 2009

Robotnik: Brodo

Lo sviluppo formale della musica dei Robotnik ruota intorno al concetto e alla messa in pratica del processo creativo da loro denominato “Musica a consiglio”, ovvero l’improvvisazione su tracce audio (con elementi metrici e armonici) che solo i musicisti possono sentire attraverso l’utilizzo delle cuffie. Una specie di filo di Arianna invisibile a chi ascolta, ma che fornisce agli interpreti un punto di partenza comune dal quale far scaturire derivazioni stilistiche e tangenti avanguardistiche.

Il risultato è in parte riassunto nelle tracce di “Brodo”, l’album dove il quartetto – insieme a una nutrita schiera di ospiti chiamati a interagire – attua l’idea si “suggested music” e dà vita a un’ora di musica interessante. I Robotnik non sempre centrano appieno la stimolazione sensoriale di chi è chiamato a catturare le vibrazioni emanate da “Brodo”, ma certamente offrono spunto per alcune riflessioni positive.

In tal senso non si possono ignorare le riuscite riletture – intelligenti e lontane dalle movenze originali – di “Turn on the World Around” e di “Space Oddity”, e neanche i temi sviluppati con perizia, sia sotto il profilo formale che espressivo, di “Tragedia in viola” e della cangiante “Le fouton rouge”, ma non tutto torna nello scacchiere di questo lavoro.

E ci riferiamo proprio alle musiche nate dai suggerimenti a noi celati, ovvero le varie “Tosso”, “Forse” e “Virilità” che non marcano la nostra anima, anzi, lasciano pensare che la “suggested music” risulti certamente intrigante per chi la esegue, ma meno entusiasmante per chi l’ascolta.

lunedì 15 giugno 2009

Niccolò Fabi: Solo un uomo

Niccolò Fabi torna sul luogo del delitto. Pubblica un album di canzoni a tre anni di distanza dal precedente “Novo Mesto”, e soprattutto dopo “Violenza 124”, il fuori pista creativo piacevolmente affrontato con i panni del produttore. Solo un uomo non è un lavoro qualsiasi, perché ci restituisce un cantautore temprato, sereno, pieno di voglia d’esprimersi. E questo si riflette su dieci brani pensati con calma, in solitudine, e magnificamente intriganti. La scena del crimine è piena d’indizi che portano a delle certezze che per Fabi, solo poco tempo fa, potevano rappresentare degli ostacoli, ma che oggi sono le sue armi migliori per arrivare a stupire, a farci riflettere e assaporare la bellezza di una semplice melodia, senza paura di mettersi a nudo. leggi la recensione su l'isola http://www.lisolachenoncera.it/recensioni/?id=613

Andrea Mirò: La fenice

“Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Viene spontaneo citare il titolo del romanzo di Erich Maria Remarque per centrare l’andazzo stilistico nel nuovo lavoro in studio di Andrea Mirò.
“La Fenice”, diciamolo subito a scanso di equivoci, è indubbiamente un buon disco, curato negli arrangiamenti, nella scaletta, nelle scelte in generale, ma la lista dei “contro” è altrettanto robusta. La Mirò non si discosta dalle sue maniere abituali, non cerca l’affondo decisivo, il rischio che in qualche modo le farebbe oltrepassare gli stilemi che ce l’hanno fatta apprezzare da sempre, cosicché l’intero album sa di già sentito, di consueto. E si sa, la monotonia è la nemica numero uno di qualsiasi rapporto, anche quello tra artista e ascoltatore. leggi la recensione su rockaction.it http://www.rockaction.it/e107_plugins/content/content.php?content.835

Serpenti: Sottoterra

Bastano 30 secondi per rimanere colpiti da “Libellula”, prima delle dieci tracce che danno vita a “Sottoterra”, l’album d’esordio dei Serpenti. Mezzo minuto dove il duo electro-pop (composto dal multistrumentista Luca Serpenti e dalla vocalist Gianclaudia “Clou” Franchini, entrambi ex Ultraviolet) cala subito gli assi a disposizione: chitarra orecchiabile; base dance dal gusto retrò anni ’80, ottima per un dancefloor alla moda; voce fresca e sensuale quanto basta. leggi la recensione su rockaction.it http://www.rockaction.it/e107_plugins/content/content.php?content.834

mercoledì 10 giugno 2009

Mamamicarburo - Barcelona

Quello prodotto dai Mamamicarburo è un rock generoso. Nel senso che i quattro ragazzi di Correggio non si risparmiano, né sotto il profilo prettamente esecutivo né d’espressione. Il loro nuovo lavoro in studio “Barçelona” porta nel proprio dna i tratti distintivi di una band rodata sotto ogni aspetto (sono in pista dai primi anni Novanta), quindi pronta a dare alla luce un mezzora tirata a lucido, fatta di rock sanguigno dal ritmo incessante e dalle movenze decise.

sabato 6 giugno 2009

Marina Rei: Musa

Musa somiglia a un fiore, in particolare a una rosa rossa. Perché le canzoni che contiene emanano passione e suscitano vibrazioni. Una rosa sorretta da uno stelo lungo, come il percorso che ha portato Marina Rei da giovane promessa del pop italiano più solare ad artista di livello, e piena di spine, dal momento che i temi trattati sono concreti, quindi spesso scomodi e pungenti.
leggi la recensione su l'isola che non c'era http://www.lisolachenoncera.it/recensioni/?id=598

Rita Marcotulli: live @ Auditorium Parco della Musica 07/04/2009

«Prima di arrivare al jazz sono cresciuta sentendo i gruppi rock e pop come i Pink Floyd. “The Dark Side of the Moon”, peraltro, mi ricorda proprio un periodo particolare della mia vita, certe emozioni, i primi fidanzamenti…» (Jazzit Magazine, maggio 2006). Nasce dunque da molto lontano l’amore di Rita Marcotulli per la band inglese; una passione che l’ha portata a realizzare “Us and Them”, un progetto interamente legato alla sfera floydiana che avevamo già apprezzato su disco nel 2008 (Jazz Italiano Live - L’Espresso) e quindi dal vivo in questo appuntamento al Parco della Musica di Roma.
leggi il report su l'isola che non c'era http://www.lisolachenoncera.it/concerti/?id=108

Verona Prog Fest 2009: Intervista a Marco Pessina

Veloce scambio di mail con Marco Pessina, il direttore artistico del Verona Prog Fest, manifestazione dedicata alla musica progressive, italiana e internazionale, che quest’anno (dal 3 al 7 giugno al Centro Tennis del Club “Il Giardino” di Lugagnano di Sona, Verona) celebra la sua quarta edizione. Una buona opportunità per fare il punto della situazione con un personaggio competente ed appassionato.

Da dove nasce il tuo amore per il progressive?
È nato come evoluzione. Sono partito con i maggiori gruppi hard rock, cercavo altre emozioni e sono rimasto folgorato dalle composizioni articolate della musica che evolve ascoltando i Genesis, gli Yes, Emerson, Lake and Palmer e via via tutti gli altri.
Cos’è che ti ha spinto ad organizzare un evento dedicato a questo genere e quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano?
Innanzi tutto ho trovato terreno fertile nei precedenti Prog Festival Verona e la nostra è una collaborazione, che altro non è che la conclusione della stagione invernale del Club Il Giardino. Le difficoltà sono molteplici, in primo luogo la copertura finanziaria e diversi problemi tecnici che si incontrano man mano che ci si avvicina all’evento.

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