
Da dove nasce il tuo amore per il progressive?
È nato come evoluzione. Sono partito con i maggiori gruppi hard rock, cercavo altre emozioni e sono rimasto folgorato dalle composizioni articolate della musica che evolve ascoltando i Genesis, gli Yes, Emerson, Lake and Palmer e via via tutti gli altri.
Cos’è che ti ha spinto ad organizzare un evento dedicato a questo genere e quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano?
Innanzi tutto ho trovato terreno fertile nei precedenti Prog Festival Verona e la nostra è una collaborazione, che altro non è che la conclusione della stagione invernale del Club Il Giardino. Le difficoltà sono molteplici, in primo luogo la copertura finanziaria e diversi problemi tecnici che si incontrano man mano che ci si avvicina all’evento.
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