lunedì 1 marzo 2010

Paolo Tocco: intervista


Paolo Tocco è un ragazzo in gamba. Ingegnere, chitarrista autodidatta, ex prestigiatore, si è avvicinato alla musica con un album, Anime sotto il cappello, fatto di canzoni autentiche che narrano storie personali di vita quotidiana. Mentre si gusta i consensi che quest’opera prima sta riscontrando, inizia già a pensare a un nuovo lavoro, da costruire con più esperienza e con maggiore consapevolezza. Gli abbiamo rivolto una serie di domande per capire cosa ha da dire attraverso il suo modo di essere cantautore istintivo, narratore di qualità e serio professionista.

Sul comunicato stampa di Anime sotto il cappello è scritto che questo lavoro rappresenta una «scommessa contro la plastica musicale che si impone al mercato». A qualche mese dalla pubblicazione, com’è il risultato parziale?

Forse qualche mese non è abbastanza per veder arrivare dei risultati. Già la pubblicazione, in fondo, è un gran risultato per me che sono appena all’inizio di questo lungo viaggio. Una pubblicazione che arriva dopo un anno di consensi e di ottimi riscontri da parte di tutti coloro che per caso, o per dovere, hanno ascoltato la mia musica. Adesso raccolgo senza mai smettere di seminare. La “plastica musicale” c’è sempre, ma mi sto accorgendo che ci sono anche molti spazi e molti grandi professionisti che sfidano e battono questa “plastica” ogni giorno. Sono degli ottimi modelli da guardare per crescere; l’essermi messo in viaggio mi ha dato la fortuna di incontrarne tanti e spero di incontrarne sempre.

leggi il resto su l'isola



Nessun commento:

Posta un commento