venerdì 4 febbraio 2011

Negramaro: Casa 69


“Casa 69” è l’abum più complesso dei Negramaro, sia dal punto di vista prettamente musicale che concettuale. La band, nel frattempo giunta al quinto lavoro in studio di una carriera consacrata dal largo consenso di pubblico, si identifica e fonda i suoi principali tratti caratteriali - come diversamente non potrebbe essere - sui timbri e sull’interpretazione vocale di Giuliano Sangiorgi, il quale firma i testi di tutti i brani in scaletta.

Diverse sono le canzoni dai toni soffusi e pensosi che danno respiro – e impreziosiscono - una tracklist importante (composta da sedici brani e ben diciotto nell’edizione deluxe) dove le parole di Sangiorgi risaltano con fragore, mettendo in evidenza la tematica dell’incomunicabilità attorno alla quale si fonda l’intero lavoro.

Da copione non mancano i potenziali singoli trascina folle, come “Io non lascio traccia”, arricchita nelle note finali dalla voce recitante di Carmelo Bene al quale è dedicato il brano, o la melodiosa “Sing-hiozzo”; poi ci sono diversi passaggi dal taglio maggiormente rockettaro, frutto del lavoro svolto in studio col produttore David Bottrill , che avvicinano la band a certe sonorità indie italiane esportabili, leggi gli Afterhours degli ultimi anni.

A margine va segnalata la presenza di Elisa nel brano radio friendly “Basta così” e la magnifica copertina, che ritrae una scultura in vetro opera del bassista Ermanno Carlà, di un album che potrebbe rappresentare una piccola svolta nel cammino della band salentina, che seppur investendo molto sulla causa sembra ancora troppo concentrata sull’effetto.

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