venerdì 4 febbraio 2011

Regina Mab: Col sole in fronte


Se dal precedente Palle da Tennis ad emergere era stato il lato ironico della cifra caratteriale dei Regina Mab, dal nuovo Col sole in fronte viene fuori il pensiero profondo - e colmo di significati - di una band alla quale va riconosciuta un’originalità non comune.

I ragazzi di Verona sviluppano il loro credo musicale servendosi di un modo espressivo che fa leva sulla voce narrante di Franco Manzini, il quale si muove in primo piano su uno sfondo acustico (chitarre, basso, batteria accennata), che all’occorrenza sa colpire con decisione.

Questa volta non sono i tennisti di inizio secolo i protagonisti della vicenda, ma Rita Rosani, ventenne maestra elementare di religione ebraica, che si arruolò nei partigiani e ricevette, dopo morta, la medaglia d’oro al valore civile. Manzini si serve dei testi originali di Paolo Ragno per tracciare le coordinate della società italiana ai tempi del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale, prima di entrare direttamente nelle vicende che hanno caratterizzato il percorso della Rosani, una ragazza vogliosa di far valere le proprie idee e i propri ideali di libertà. Quella “Libertà”, presa dal songbook di Giorgio Gaber, che apre e chiude questo lavoro dove trovano posto anche altri due brani reinterpretati e adattati al contesto, come “My Generation” degli Who e “Teardrop” dei Massive Attack.

Col solo in fronte è un album che cattura l’ascoltatore grazie, soprattutto, alle capacità narrative di Manzini, che con le sue inflessioni dialettali, gli accenti e le sottolineature traduce in musica le immagini in bianco e nero di una storia che ancora oggi riesce a commuovere e far riflettere.

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