Dodici brani registrati in varie location e senza sovraincisioni che ci fanno apprezzare una band con diverse caratteristiche positive. Innanzi tutto la voglia di attualizzare una filosofia jazzistica ancora alla ricerca del proprio presente, con l'introduzione di elementi elettronici sulla struttura di base prevalentemente acustica. In secondo luogo, i bei dialoghi che il trombonista Michele Benvenuti instaura con gli altri musicisti, conferendo all'intero lavoro un carattere preciso e ben delineato.
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