lunedì 16 febbraio 2009

Valerio Virzo: Caterpillar

recensione pubblicata su jazzit #50 (http://www.jazzit.it/)
È il timbro pastoso e profondo del sax tenore di Valerio Virzo il tratto distintivo di “Caterpillar”, disco che ne segna l’esordio come leader, dopo molti anni di carriera passati a esplorare stili lontani - dall’heavy metal al pop – e a farsi le ossa come sideman nel mondo jazzistico. Un bagaglio culturale che si riassume, traducendosi in un jazz maiuscolo, in questi otto pezzi originali elaborati in compagnia dell’amico Alberto Falco, chitarrista capace di calarsi nel ruolo di spalla, ma anche di prendersi la scena in diverse occasioni. “Caterpillar” è la somma di due sessioni di registrazione effettuate in periodi di tempo distanti: la prima, a Napoli nel 2006, è arricchita dalla presenza di Daniele Scannapieco, che dialoga in scioltezza con Virzo nella colorata Africa Again, e di Giovanni Amato che si distingue nella spumeggiante Electhree; mentre la seconda - a Berlino, l’anno seguente - rappresenta l’asse portante dell’intero lavoro. Dalla seduta teutonica nascono i momenti di maggior spessore: Carolina, notturna e fascinosa, la frastagliata Saturday Night e l’ellittica Spanish Quarters sono le prove tangibili della creatività multiforme del leader. Il disco intero trasuda dedizione assoluta e denuncia un interplay perfetto tra Virzo e Falco: caratteristiche che lo rendono autentico, amabile e appassionante. (RP)

Nessun commento:

Posta un commento